Apre a Pomigliano d’Arco il primo locale dedicato alla pizza alla romana: SCIUÈ PIZZAINTEGLIA

Apre a Pomigliano d’Arco il primo locale dedicato alla pizza alla romana: in teglia, quadrata, crunchy e fragrante al morso, proposta con topping gustosi e gourmet.

Apertura giovedì 20 settembre 

La Pizza in teglia di alta qualità arriva in Campania, a Pomigliano d’Arco, con Sciuè pizzainteglia, il nuovo brand dei fratelli Giuseppe e Marco De Luca che, dopo il successo di Sciuè il paninovesuviano inaugurano un nuovo locale dedicato questa volta alla pizza in teglia alla romana. Farine biologiche macinate a pietra (tipo “0”, “1” e “2”), impasto ad alta idratazione e lunga maturazione (dalle 72 alle 96 ore) e topping di altissima qualità per porzioni di gusto da mangiare sul posto o da portare via.

Bancone di lavoro e forni a vista, locale dal design minimal e un ventaglio di 10 pizze che vanno dai grandi classici a più ardite ricette come la pizza con il gamberi di Mazara del Vallo e burrata. Studio, artigianalità e ricerca sono alla base del progetto che nasce da un’idea di Giuseppe De Luca e dalla sua passione per l’arte bianca, le farine e la lievitazione. Da gennaio 2018 Giuseppe studia l’impasto perfetto per la pizza al taglio: la scuola romana lo affascina, frequenta il corso presso la scuola dell’API (Associazione Pizzerie Italiane) conAngelo Iezzi, il pioniere e il maestro della pizza in teglia di alta qualità; apprende i segreti delle farine macinate a pietra, l’idratazione ideale e la lunga lievitazione. Il progetto è coniugare la scuola romana con i buoni sapori della Campania: la ricerca degli ingredienti per il topping è la stessa che da anni anima l’altro locale di famiglia, il burger loft Sciuè il panino vesuviano: l’antico pomodoro Napoli e il San Marzano Dop di Bruno Sodano, il Conciato romano di Manuel Lombardi, la Cipolla di Alife, il Provolone del Monaco di Vico Equense, le Alici di Cetara, l’Aglio dell’Ufita ed altre eccellenze del territorio e Presidi Slow Food. Ma le proposte vanno anche oltre, in direzione di una pizza gastronomica per palati curiosi e raffinati: con tartufo, salmone affumicato e menta bergamotta, polvere di caffè, il pesto di pistacchio di Bronte, il pesce spada.

Al centro del progetto c’è lo studio e la cura dell’impasto, fatto con le farine del Mulino Marino: farine 0 da grani biologici certificati, macinate in purezza, prive di additivi (latte e derivati, vitamine, conservanti, malto e derivati), lasciate integrali o setacciate senza alterarne i principi nutritivi per un impasto più digeribile, più nutriente e profumato. “L’impasto giornaliero sarà il risultato di un blend di farine di tipo 0, 1 e 2; ma aggiungeremo nel tempo farine fatte da cereali antichi come farro, enkir, segale e kamut”, specifica Giuseppe De Luca.

L’alta idratazione, anche oltre l’80%, e la lunga maturazione danno vita ad una pizza leggera e digeribile che si presenta al taglio con un’alveolatura ampia e irregolare, croccante alla base, soffice e morbida in alto. La sfida è dunque portare a Napoli, nella patria indiscussa della classica verace pizza napoletana – la miglior pizza di scuola romana, la pizza crunch e quadrata, che è un’altra pizza, con una sua precisa identità, una scuola di pensiero con sempre nuovi e più convinti proseliti.

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