Stevia dolcificante: cancerogena? attenzione a come la utilizziamo

Stevia dolcificante: cancerogena
Stevia dolcificante: cancerogena

La scorsa settimana il proprietario del marchio Truvia che produce un dolcificante a base di stevia, ha accettato di transare una causa potenzialmente dannosa per il suo marchio piegandosi ad istituire un fondo di 5 milioni dollari per pagare i consumatori che possono essere stati ingannati dalla commercializzazione di Truvia come dolcificante naturale.

La causa è stata presentata da due consumatori del Minnesota che ha trasformato il procedimento in una class action. Il proprietario del marchio Truvia è stato abbastanza intelligente ed ha evitato cosi una pena pecunaria maggiore.

Anche noi consumatori dovremmo essere cosi intelligenti da saper distinguere la differenza tra la stevia , prodotto tutto vegetale naturale ed un prodotto ottenuto industrialmente.

Per diventare polvere infatti, la foglia di stevia passa attraverso processi chimici multipli, viene poi aggiunto eritritolo, sostanza ottenuta da un lievito che si nutre del mais OGM.

Come parte della transazione, Cargill l’imprenditore padrone del marchio Truvia cambierà alcune espressioni sulla confezione e sul suo sito web per spiegare in dettaglio come è realizzato il prodotto.

Se sei un fan della stevia, qui ci sono alcuni importanti suggerimenti per voi:

Leggere l’etichetta – solo perché un prodotto vanta “stevia” non vuol dire che è l’unica cosa di cui è composto. Abbiamo trovato in questi prodotti a base di stevia: inulina, silice, maltodestrine e molte versioni di “aromi naturali” ed edulcoranti.
Per avere della stevia più genuina e meno trasformata bisognerà cercare quella confezionata sotto soluzioni di alcohol, e voi quale stevia usate?

fonte: http://blog.fooducate.com/2013/09/24/lawsuit-leads-to-settlement-stevia-may-be-natural-but-truvia-is-not/

 

3 commenti su “Stevia dolcificante: cancerogena? attenzione a come la utilizziamo”

  1. Ciao Costanza! pensa che io ho una piantina di stevia sul balcone, ha le foglie dolcissime con un retrogusto di liquirizia.
    In casa non usiamo dolcificanti, al limite preferisco mettere un po’ meno zucchero oppure usare un cucchiaino di miele. Al supermercato ho visto un dolcificante col nome “stevia” in bella vista, però leggendo gli ingredienti, non era solo stevia, ma un prodotto a base di stevia con aggiunta di “schifezze” varie e allora tanto vale….brava per i chiarimenti, non tutti purtroppo leggono bene le etichette! ciao, un bacio, fulvia

  2. Salve gente,potete ottenere il dolcificante stevia ,in modo naturale facendolo a casa vostra seguendo questa procedura, ricordatevi che…per ottenere i benefici che la natura ci regala-……è doveroso farceli da noi,proprio come si faceva una volta

    Per preparare l’estratto di Stevia in casa abbiamo bisogno di:
    100 ml di alcool alimentare a 95°
    10 gr di foglie secche di Stevia preferibilmente polverizzate
    33 ml di acqua distillata
    Barattolo in vetro con tappo
    Carta da filtraggio (va bene anche la normale carta da cucina piegata più volte su se stessa)
    Garza sterile (o cotone idrofilo)
    Colino
    Pentolino
    Termometro (che raggiunga almeno 80°C)

    Una volta pesate ed eventualmente polverizzate le foglie di Stevia, si mettono nel barattolo in vetro e vi si aggiunge i 100 ml di alcool.
    La macerazione in alcool deve durare almeno 10 giorni per estrarre bene tutti i componenti e deve avvenire al buio a temperature moderate.
    Una volta trascorsi 10-12 giorni si può aggiungere un po’ di acqua distillata (in aggiunta ai 33 ml) per permettere l’estrazione dei componenti non solubili in alcool e lasciar macerare un’altra giornata (facoltativo).
    Terminata la macerazione si può passare al filtraggio.
    Utilizzando il colino come base di appoggio, posizioniamo al suo interno il primo strato di carta da filtraggio e adagiamo sopra di esso la garza o cotone idrofilo, che ricopriremo a sua volta con un’altra striscia di carta filtrante. Più spesso sarà il nostro filtro più l’estratto verrà filtrato e di conseguenza meno sapori indesiderati rimarranno al suo interno.
    Facciamo passare il macerato attraverso i filtri e poniamolo direttamente in un pentolino.
    Una volta finita la filtrazione possiamo aggiungere i 33 ml di acqua distillata e scaldare il tutto ad una temperatura compresa tra 75° e 80°C (la temperatura di ebollizione dell’alcool etilico sul livello del mare è pari a 78,34°C).
    In questa fase è di fondamentale importanza evitare di stare troppo vicini al pentolino a causa dei vapori di alcool puro che fuoriescono e per scongiurare pericoli relativi all’estrema infiammabilità dell’alcool.
    Meglio utilizzare una piastra elettrica perché i vapori sono estremamente infiammabili (PRESTARE ESTREMA ATTENZIONE). Azionare fin da subito la cappa aspiratrice e, nello sfortunato caso i vapori prendessero fuoco, spegnere immediatamente e porre un coperchio sul pentolino.
    Quando non si sentirà più odore di alcool e l’estratto avrà solo un sapore dolciastro e non alcolico, spegnere il fornello e lasciare raffreddare.
    A questo punto si può passare all’imbottigliamento che possiamo far precedere da un ulteriore filtrazione.
    L’estratto di Stevia è dolcissimo e si raccomanda quindi di usarlo con il contagocce. Il potere dolcificante dei glicosidi contenuti nella pianta di Stevia è circa 150 – 250 volte quello del comune saccarosio. Contrariamente allo zucchero i principi attivi non hanno alcun potere nutrizionale (zero calorie).

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